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Karl Popper ha affermato di essere stato, nella primavera del 1919, un convinto marxista. Questo incantamento ideologico durò però pochissimo. "A diciassette anni - ha scritto Popper - ero diventato antimarxista. Mi ero reso conto del caratere dogmatico del credo e della sua incredibile arroganza intellettuale." Nella "Società aperta e i suoi nemici", nella "Miseria dello storicismo" e in "Congetture e confutazioni" Popper ha rivolto numerose critiche alla rete teorica marxiana. Il marxismo - egli ha affermato - non può più essere considerato scientifico, in quanto è stato ripetutamente falsificato, esso può essere descritto solo come non-scienza. Nè il materiale dialettico né il materiale storico si salvano dalle critiche popperiane.