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Nella storia di come la nozione di "lusso" si è andata determinando sia nell'uso corrente della parola e nel senso comune, sia nelle leggi che ne hanno decretato in varie epoche storiche le limitazioni (leggi suntuarie), sia negli approfondimenti di ordine teorico e sociologico che ne hanno stabilito le motivazioni e le regole, compare quasi fisiologicamente il suo accostamento al campo dell'abbigliamento, della moda e del costume. I beni di lusso, le spese per il lusso, il lusso inteso come consumo ostensivo, si collocano infatti in quella sfera economica e simbolica dell'inutile" e dell'eccesso (o di ciò che come tale appare) che ha a che fare con ciò che è vistosamente "sprecato". Attraversando immagini e visioni contemporanee del lusso nei territori della moda e della pubblicità, dello spazio urbano e delle nuove tecnologie, dei viaggi e dell'arredamento, delle automobili e dei gioielli, il libro incrocia gli studi culturali, la ricerca sociologica e la riflessione semiotica, inseguendo le ragioni di un modello estetico, economico e culturale che si riconosce nell'eccezionalità, nell'unicità, nella rarità, nell'opulenza, ma anche nella sostenibilità. Il libro, già edito da Meltemi nel 2003, è preceduto da un'introduzione aggiornata nella quale si fa il punto delle più recenti declinazioni del lusso sia nella produzione sia nell'immaginario sociale.