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Sette le penne degli illustri studiosi che hanno contribuito a questo omaggio: Guido Salvetti ripropone una lettura del Journal de mes mélodies di Francis Poulenc (1899-1963); Marco Moiraghi ci regala una riflessione significativa e poco conosciuta delle relazioni fra la musica di Paul Hindemith (1895-1963) e il tema della guerra; Alessandro Solbiati esamina il Terzo Quartetto per archi di Benjamin Britten (1913-1976), come un ritorno improvviso alla musica da camera con interessanti aspetti timbrici e strumentali; Fulvio Venturi scandaglia l'iter creativo di Parisina, opera d'insolito fascino, su testo di Gabriele D'Annunzio (1863-1938) e musica di Pietro Mascagni (1863-1945); affascinanti inoltre il saggio di Gabriella Biagi Ravenni (per la sezione Studi sulla Musica a Lucca) con un'indagine sulle prime rappresentazioni di opere verdiane al Teatro del Giglio e il testo di Donato Sansone sugli strumenti popolari, cornamuse e zampogne, che Giuseppe Verdi (1813-1901) ha utilizzato nella sua orchestrazione melodrammatica. Non poteva mancare tra questi "grandi" un omaggio al compositore tedesco Richard Wagner (1813-1883): Marco Brighenti indaga sull'influenza del pensiero filosofico di Schopenhauer nei vari ambiti dell'estetica wagneriana. La sezione tesi di laurea è dedicata quest'anno a uno studio di Giovanni Giannini che rivela come anche il genio di Chopin seguisse alcuni modelli stilistici, come quello di Kalkbrenner per quanto riguarda il primo Concerto per pianoforte e orchestra.