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Questo libro è per tutti i cinofili che, pur comprendendo le giuste ragioni che motivano i divieti alla presenza del cane nei musei e complessi monumentali, tuttavia non si rassegnano. L'animale, privato del diritto di comparire in carne e ossa (e pelo), è infatti largamente testimoniato nelle opere d'arte. Talvolta sbuca, semplice comparsa, in mezzo alla folla; oppure corre dietro a una preda durante una scena di caccia, sul fondo di un'immagine più complessa. Quando accompagna i protagonisti è in primo piano, ma ogni tanto è egli stesso protagonista assoluto del quadro. In questo libro gli autori hanno rintracciato la sua costante, fedele presenza, nelle collezioni degli Uffizi e di Palazzo Pitti e in alcuni affreschi di complessi fiorentini.