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"Il giallo di una vita spezzata" è il racconto di una vita inserita nel pentagramma della storia del Novecento: quella di Clara Petacci, meglio conosciuta come Claretta, l'amante di Mussolini. L'Io narrante è la voce femminile di chi, nel raccontarsi, prova pietà per se stessa. Non ha risentimento e, priva di pulsioni terrene, nel ricordo stempera con pacato rimpianto le dolci esperienze e le amare conseguenze. Con lucido distacco rammenta la sua infanzia, la sua famiglia, i suoi ideali e il suo unico mito, l'incontro che segnò il suo destino, la sua solitudine. Il racconto procede, sul filo temporale, e rievoca la lugubre atmosfera che avvolse come una nube nera l'ultima parte della sua breve vita: fughe tentate, viaggi picareschi, famiglie smembrate, arresti, violenze indicibili subite. Emblematica e solitaria si colloca come protagonista minore in una tragedia annunciata con un finale di partita tutto da riscrivere.