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Ian e Ruth sono due anime affini che si incontrano, si riconoscono, si innamorano, e si accompagnano nel cammino della vita fino alla morte di lei, la cui vita viene stroncata da una malattia che non le lascia scampo. Descrivendo scorci di vita passata recuperati dalle memorie dei due amanti, spesso conservate nel diario di Ruth, e interrogandosi su fenomeni di carattere filosofico, psicoanalitico e religioso, come la possibilità della reincarnazione, l'autore cerca di dare una risposta alla domanda che turba i suoi protagonisti: "Che ci faccio in questo mondo?". Prisco Bruno indaga, quindi, sul rapporto fra vita e morte, fra vivi e morti, e sul passaggio dal mondo fisico all'Aldilà. Morire è come passare da una porta all'altra, e nell'aldilà qui descritto non esistono inferno e paradiso, ma solo stati d'animo di gioia e dolore che l'anima può provare dopo la morte, in attesa della purificazione. In questo toccante romanzo, dove il lettore non può fare a meno di lasciarsi coinvolgere dalle emozioni provate dai protagonisti, il presente, reale e concreto, si mescola all'immaginazione, fra ricordi, visioni e sogni ricorrenti che portano ad una conclusione: la morte non è la verità; oltre, c'è la vita.