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La più antica testimonianza riguardante la divinazione con l'uso del tarocco è descritta in un manoscritto del XV secolo, ritrovato nella biblioteca dell'Università di Bologna. Condannati dalla Chiesa, i tarocchi nascondono un messaggio iniziatico riportato alla luce dai Templari e, a Bologna, si affermarono come strumento di oracolismo tra la fine del '700 e la metà dell'800. La nascita del tarocco bolognese risale infatti all'epoca napoleonica, grazie all'incontro con la cartomanzia francese e al clima culturale di passaggio dall'illuminismo al Romanticismo, dalla fede nella ragione alla fascinazione per i misteri della natura e dell'ignoto. Supportando l'interpretazione degli arcani con l'indagine psicologica, l'autrice propone un metodo logico e sistematico per la lettura delle carte. Il volume è riccamente corredato di esempi illustrati con cui il lettore, partendo dalle antiche tradizioni popolari, viene condotto alla scoperta di un mondo esoterico e simbolico in cui si palesa il dialogo tra le energie cosmiche e la parte più profonda e nascosta di sé.