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Ezio Villani, nativo di Galliera, socialista, perseguitato dal fascismo, fu costretto a peregrinare per un ventennio per approdare infine a Roma dove, nel 1942, fu arrestato e denunciato al Tribunale speciale per "propaganda comunista". Divenuto uno dei massimi dirigenti nazionali dello PSIUP durante la Resistenza, militò in una brigata Matteotti a Roma. Fu arrestato e seppe resistere alle dure torture che subì nel famigerato carcere di via Tasso e nel campo di concentramento di Rieti. Dopo la Liberazione occupò un posto di responsabilità nella direzione del partito, fece parte della delegazione nazionale che rinnovò il Patto d'unità d'azione con il PCI e il 2 giugno 1946 fu eletto all'Assemblea costituente. Questo libro racconta quindi una straordinaria esperienza politica ed esistenziale nel cuore delle vicende che fecero dell'Italia una repubblica democratica.