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Nella Genova del XIV secolo, divisa dalle lotte tra le diverse fazioni politiche, Paolo Albiani fa eleggere doge il valoroso corsaro Simon Boccanegra. Alle trame politiche e alle congiure si legano le tragiche vicende della vita di Simone. Colpito dalla perdita della donna amata e della figlia, è costretto a difendersi continuamente dagli attacchi dei nemici. Tuttavia gli avvenimenti politici e sociali del periodo lasciano la scena ai veri potagonisti di quest'opera di Verdi: il senso tragico e malinconico che domina l'opera e la psicologia dei personaggi. Simon Boccanegra viene infatti considerato, nell'analisi di Franco Serpa, all'interno del volume della collana Monografie d'opera, un elemento di transizione nella produzione verdiana, che insieme ai Vespri Siciliani rompe con la tradizione precedente, ispirata soprattutto da sentimenti risorgimentali.