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Nella notte tra l'uno e il due aprile del 1944 cessò per gli abitanti di Varese la speranza-illusione di essere risparmiati dagli sconvolgenti bombardamenti che ormai notte e giorno colpivano il territorio controllato dall'esercito tedesco e dalla Repubblica sociale italiana. I bombardieri inglesi, che sganciarono le bombe da grande altezza, avevano come obbiettivo la distruzione dell'Aeronautica Macchi, ma la mira non fu precisa e così Masnago e la parte adiacente di Varese ebbero numerosi morti e pesanti danni materiali. Domenica 30 aprile, poco prima di mezzogiorno, la delicata "missione" venne svolta dalle Fortezze Volanti americane. Gli stabilimenti Macchi furono resi inservibili, ma anche stavolta si registrarono rilevanti danni alle abitazioni e gravi perdite umane. In entrambe le occasioni la città si mobilitò con grande slancio a favore delle famiglie colpite, ma non mancarono polemiche, strumentalizzazioni, odiose misure repressive. Finalmente venne realizzata la prevista rete di rifugi pubblici e privati, ma ormai gli aerei alleati non sarebbero più tornati a colpire la città prealpina.