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Alberto Pellegatta in questa raccolta introduce elementi della quotidianità orizzontale, vista nelle sue connessioni e incongruenze sottili. Ciò avviene attraverso una lettura eseguita, passo su passo, con i sensi sempre vigili, ed espressa in una tessitura fitta di mobili presenze. Si impone la qualità di un estro linguistico incalzante, pur nella sua plausibilissima semplicità, che consente a Pellegatta di comporre organismi testuali insieme ispidi e delicati. Ma poi, decisamente particolare e coraggioso, viene il capitolo delle prose poetiche, comunque legate nell'idea di fondo e nello spirito di libera osservazione, alla parte in versi. Sono momenti di orientamento diverso, dallo scatto più asciutto e incisivo al vero e proprio racconto, in cui appaiono anche figure in pieno rilievo, come Giovanni Raboni. Notevole è poi la presenza emblematica degli animali, accanto a un quadro di sensibile attenzione antropologica all'esserci. Cetacei nel mojito (cocktail di origine cubana) è dunque un considerevole passo ulteriore da parte di una delle figure di riferimento nella ricerca poetica dei nostri giorni.