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La vitalità naturale che sprigionano i testi di Bortoluzzi, tenuto conto dell'età decisamente avanzata del loro autore, è un messaggio molto sorprendente e dotato di una chiarezza a suo modo davvero persuasiva. Lo è anche perché, in questi versi, domina una piena consapevolezza dell'umana precarietà e del breve tratto di vita che spetta ancora all'anziano, il quale non cerca affatto di autoingannarsi, ma dice chiaro: "Semo sull'orlo / veci oramai / un fiatin comici". Dialetto veneziano, il suo, limpidissimo e musicale, che si scandisce in versi brevi, brevissimi, proprio perché rapida, acuta, vuole essere la sua pronuncia, sottolineata da movimenti percussivi che ne accentuano quel senso di netta fisicità che li domina, che domina lo sguardo del poeta sul mondo. Una fisicità che trionfa soprattutto nell'osservazione delle donne, da quelle che osserva curioso passare, per arrivare fino a quella "Madonnina dei dolori che ride". Ma questo forte senso del corpo, della materia dell'esserci, è trattato da Bortoluzzi con molto garbo, con delicatezza e grazia e con accenti che a volte fanno venire alla mente poeti veneziani d'altre epoche.