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In una fase storica come l'attuale in cui, per il nostro Paese, la guerra non è più un fantasma del passato o del futuro, ma una pratica del presente, il nesso tra educazione, pace e guerra si presenta in termini del tutto originali: l'antica retorica della patria, dell'eroe, del sacrificio supremo convive con la sopportabile lontananza fisica ed emotiva dagli avvenimenti e dalle loro cause; la fine del servizio militare obbligatorio incrocia l'ingresso delle donne nelle forze armate; le ipermoderne macchine belliche si intrecciano con comportamenti umani d'altri tempi. In questa situazione, la tensione verso la pace, per non ridursi a "opposizione di sua maestà", deve costantemente interrogare se stessa, costruire strategie solide, pensare a un'educazione alla pace che si confronti con gli aspetti più inquietanti delle diverse forme di adesione alla guerra, che dichiari una, pur incerta e limitata, visione del mondo. Questo libro è un invito a riflettere su questi temi, raccoglie contributi maturati all'interno di sguardi disciplinari diversi, affronta alcuni aspetti della pace e della guerra come si presentano oggi, nella loro originalità e nel loro volto di sempre.