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Fabio Monza (1519-1595), membro di una famiglia dell'aristocrazia vicentina, ci ha lasciato sei libri di "zornali", finora inediti, in cui ci racconta in annotazioni minuziose e puntuali il suo tempo. Che è quello di Palladio, Veronese, Tintoretto, dell'Inquisizione e delle guerre franco-spagnole, di Lepanto e dell'esplorazione di nuove terre, delle carestie e delle pestilenze, di signorotti e bravi, figure umili e illustri, tutti personaggi e fatti disseminati nei suoi appunti quotidiani.