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Tutti i fatti narrati in questo libro sono autentici: pranzi e cene durante le quali si sono decise le sorti di ignari e illustri assenti. E così che i nomi (fra i tanti) di Garibaldi, Mussolini, Frank Sinatra, Enrico Mattei e del generale Dalla Chiesa, vengono fuori tra una forchettata e l'altra per mescolarsi a quelli di Vito Corleone, Lucky Luciano, Salvatore Riina e Bernardo Provenzano. Il tutto condito da un'aneddotica gastronomico-mafiosa dove le ricette hanno un ruolo fondamentale: spesso ideate dagli stessi mammasantissima, che unirono alla feroce fama criminale il prestigio di abili gourmet. Mafia e gastronomia: un binomio indissolubile. Questa è la tesi del libro, dove ai racconti veri della malavita si accompagnano gustose ricette dell'onorata società. E visto che non c'è buona tavola senza delle buone storie e del buon vino, vi invitiamo senza complimenti a mettervi a tavola.