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Sei "storie" che si muovono tra Italia e Francia, e rintracciano uomini, donne e scritti uniti dai fili invisibili delle idee e delle passioni nel periodo tra le due guerre. Dalle storie di un marchese di ascendenza massonica e di un giovane intellettuale di origine ebraica in Italia a quelle degli intellettuali antifascisti di Marsiglia e di Denis de Rougemont, autore de "L'amore e l'Occidente", fino alle sorti di un dramma teatrale d'amore e di morte nell'Europa orientale e all'amore tra un'italiana e un tedesco, entrambi ebrei, costretti all'esilio in Bolivia dalle leggi razziali fasciste. L'interesse del libro sta nel collegare i sentimenti propri dell'ambito privato, più specificamente l'amore romantico, e quelli dello spazio pubblico, nella forma dell'appartenenza all'Europa. Oggi non si può fingere di non essere in Europa, né si può pretendere di rifiutarne l'eredità, in cui l'atteggiamento verso l'amore è un elemento centrale. E soprattutto, oggi più che mai, è indispensabile trovare nuove forme di europeità, che consentano il pieno rispetto delle differenze che ne fanno parte, e che contengano l'elemento dell'emozione amorosa.