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Dopo lo schianto del grattacello pirelli, nello stesso momento il fantasma di Luciano Bianciardi torna nella città che aveva descritto, quarant'anni prima, nelle pagine della 'Vita agra' che conteneva l'immagine del 'torracchione' distrutto dalle fiamme. Agli occhi di Bianciardi appare una Milano spettrale e sfuggente: capitale immateriale sedotta dalla moda e dalla finanza, attratta dalla luce e dalla tecnologia, ma anche città di dolore e di infinite morti, dai tempi di Bava Beccaris fino a tangentopoli, da piazza fontana all'incidente di linate nel 2001.