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È dal Settecento, quando si formano nell'immaginario collettivo le categorie di "europeo" e "civilizzato" e si costruisce poi l'identità italiana, che il sud è visto come barbaro o pittoresco, parte malata della nazione, da curare anche con la forza, o crogiolo della cultura greco-romana, fondamento dell'occidente. "'Un paradiso abitato da diavoli' - scrive Christopher Duggan sul Times Literary Supplement- rappresenta un contributo importante all'enorme mole di scritti che hanno cercato di smantellare vecchie categorie di analisi e d'interpretazione, presentando il sud in termini più aderenti alla sua realtà e in maniera più complessa".