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La sorte di bambini, adolescenti e giovani sarà quella di consumare. Il loro tempo è stato svenduto per consentire al mercato di smaltire un'iperproduzione di beni e di servizi che le altre generazioni non hanno più il tempo (gli adulti) o l'abitudine (gli anziani) di acquistare. Il furto sta nel blocco delle scelte e nella negazione delle esperienze: parcheggiati in infiniti anni di studio, chiusi nelle classi, con difficoltà di elaborare un progetto di lavoro o di famiglia, non resta loro che la simulazione della vita: si naviga senza viaggiare, si gioca a pallone con un computer, si dialoga senza mai incontrarsi. Intanto si brucia l'età che avrebbe una missione precisa: la scoperta della propria identità e del proprio talento.