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La fisica moderna, nata agli inizi del Novecento dai quanti di Planck e dalla relatività di Einstein, è in grave crisi e si sta sbriciolando in tutta una serie di teorie cosmologiche, gravitazionali e unitarie, più o meno arbitrarie e difficilmente controllabili. Per questo motivo, nel 1955 Albert Einstein concludeva amaramente che "siamo molto lontani dal possedere una base concettuale della Fisica alla quale poterci in qualche modo affidare". Acquista allora particolare importanza e attualità la teoria degli universi, proposta nel 1952 da Luigi Fantappié, basata sull'idea che l'universo è un sistema armonico, retto da leggi valide per tutti gli osservatori. Ne segue quindi che una teoria degli universi possibili deve essere necessariamente basata sulla teoria dei gruppi.