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Dopo i saggi su tre figure di rilievo della scuola e dell'educazione a Belluno (Francesco Gazzetti, don Angelo Volpe e Pierina Boranga), Ferruccio Vendramini presenta un altro fondamentale innovatore, Antonio Pastorello. Formatosi a Milano anche con Maria Montessori, all'inizio del Novecento Pastorello promosse un rinnovamento nella scuola bellunese che la portò ai primi posti in Italia, per frequenza e rendimento degli allievi, e per qualità degli edifici. Sullo sfondo, le vicende legate alla Grande Guerra e all'occupazione della città nel 1918 da parte degli austriaci, il difficile dopoguerra e il passaggio al fascismo.