Tab Article
Nel corso del secolo XVI la città di Vicenza conquista una ricchezza mai prima toccata. La sua crescita economica è il risultato del cambiamento intrapreso nel paradigma economico, che avviatosi nel corso del '400, si materializza nella progressiva espansione della manifattura della seta e nel corrispondente tramonto dell'industria laniera. La città mercantile al suo massimo apogeo esporta il suo prodotto nei principali centri serici italiani ed europei del tempo. Le città di Lione, Anversa, Amsterdam, Colonia, Augusta, Norimberga sono raggiunte dalle sue forniture. Al progresso cinquecentesco segue la stagnazione del XVII secolo, tuttavia Vicenza, pur nelle difficoltà innescate da una concorrenza accentuata, da una acuita fiscalità e da un proprio appannamento imprenditoriale, riesce ancora a conservare un distintivo profilo nel campo dei drappi serici, premessa di una successiva ripresa settecentesca. L'autore documenta le dinamiche sottese a tali processi economici, ne traccia i confini nel confronto tra la città, il governo della Serenissima e la potente Arte della seta, trasmettendo il fervore delle attività cittadine con l'esame dei principali mestieri urbani.