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Negli anni Settanta fiorisce in Italia un'esperienza del tutto originale, passata alla storia come le "150 ore": gli operai e i lavoratori dipendenti conquistano per via contrattuale il diritto allo studio. Il movimento sindacale non voleva solo favorire la professionalizzazione e l'aggiornamento tecnico, ma sentiva l'urgenza di rispondere, attraverso l'accesso alla cultura e all'istruzione, a una domanda di valorizzazione personale che emergeva dai luoghi di lavoro. Del resto, le cifre di lavoratori coinvolti e protagonisti di questo progetto sono indicative di quanto questa esigenza fosse diffusa, in Italia e in Veneto; e la varietà di esperienze locali a cui le 150 ore danno vita sono davvero una pagina splendida di creatività e di civismo. Il numero di "Venetica", dando voce ad alcuni protagonisti di quella stagione e attraverso i contributi di più giovani studiosi, rende disponibile finalmente una ricostruzione di ciò che le 150 ore seppero animare anche nelle province venete.