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Nel 1875 esce presso la Tipografia del Seminario di Padova una versione in dialetto veneziano della Divina Commedia. Scopo dichiarato del traduttore Giuseppe Cappelli è quello di "rendere, per quant'è possibile, popolare un'opera astrusa [...] e dai pochi studiosi soltanto compresa, nonché ad agevolarne la intrinseca intelligenza". La traduzione di Cappelli permette anche al lettore di oggi di accostarsi nuovamente ai testi più illustri della nostra letteratura riscoprendo al contempo la ricchezza e il colore del dialetto veneziano.