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Fra i maggiori narratori di guerra, insieme con Beppe Fenoglio, nella nostra letteratura, Teglia cattura il lettore narrando manovre e situazioni belliche in cui gli uomini si muovono come strani danzatori in una direzione o nell'altra, calcolano i segni o le possibilità di protezione e attacco offerte dal terreno di guerra, passano dalla vita alla morte senza neanche accorgersene, uccidono senza particolare animosità, perché "la Guerra è senza nomi, senza persone e senza odio. Solo i morti per terra ci sono a testimoniarla". (Daniela Marcheschi). Premessa di Ernesto Ferrero.