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"Il mathematicus di Arles" è un romanzo nato dalla vera ricerca di uno storico italiano ritiratosi a vivere in Provenza. "Mathematicus" significa nel Medioevo "colui che pratica la mathesis", la conoscenza. Sullo sfondo dei paesaggi del delta del Rodano e della Camargue dei gitani prende vita il colloquio fra uno storico, un antropologo, una giovane esperta di arte e letteratura e un celebre attore francese. Dal "Giornale di viaggio in Italia" di Michel de Montaigne e dall'iscrizione scomparsa in una basilica di Roma si anima una galleria fra personaggi illustri o dimenticati, il corpo sparito di un papa, la scienza delle stelle e delle gemme, incantesimi diabolici, tauromachie, tradizioni locali e orali, devozioni popolari, memorie personali, abiezioni naziste, illusioni comuniste, il mito dei Catari, di Faust e di Van Gogh, la teoria dell'ombra... Nel lungo tunnel scavato dentro e oltre il Medioevo i protagonisti e i temi del romanzo diventano interpreti del presente e del quotidiano contemporaneo, fino all'inaspettata scoperta di un testo perduto sulla storia di Eloisa e Abelardo. Tutto questo in un'Europa in bilico fra possibile e impossibile, con i colori, i suoni e l'arte di una Provenza segreta.