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Pubblicato nel 1959, "Una vampata di rossore" è il primo romanzo di Rea. Per oltre un trentennio, fino all'uscita di "Ninfa plebea" (Premio Strega 1993), sarà anche l'unico. È un romanzo che pur svolgendosi idealmente in un ampio arco temporale, si snoda e culmina nel giro di pochi giorni. La malattia inesorabile di Rita, seconda moglie di Assuero, oculato amministratore del suo "podismo ostetrico" in un piccolo paese meridionale, la tiene a letto da sessantotto giorni e si diffonde nel romanzo mimando la sua ramificazione nel corpo della donna. Ma anche Assuero è malato, e la sua malattia è l'ossessione dei soldi, che lo induce a vedere nella moglie non solo affetto ma anche la sistemazione economica.