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Considerato dai compositori di Darmstadt come un musicista irrimediabilmente legato alla tradizione tardo-romantica, Alban Berg (1885-1935) ha conosciuto nuova fortuna negli ultimi decenni del XX secolo. Realizzato a più di un trentennio dalla monografia di Paolo Petazzi, questo volume vuol restituire ai lettori italiani la ricchezza e la molteplicità dei più recenti contributi musicologici dedicati a Berg, che spaziano dalle indagini sull'interesse del compositore per i significati criptati e il simbolismo numerico all'applicazione di nuove metodologie di analisi alla sua scrittura musicale, dalla valutazione del suo peculiare approccio al "metodo di composizione con dodici suoni" messo a punto dal maestro Arnold Schonberg alla ricostruzione del ruolo del pensiero e degli scritti di Karl Kraus nella sua formazione intellettuale. A partire da tali apporti si intende consegnare un'idea "problematica" della ricerca musicale di Berg, che nelle sue opere riuscì a combinare la tendenza a una rigorosa formalizzazione con la tensione a un'intensa espressività e che al tempo stesso seppe guardare al futuro, per l'attenzione tutta novecentesca alla dimensione temporale della musica, per la sensibilità all'estetica cinematografica contemporanea, per la capacità di "bruciare" in una sintesi formale "astratta" i residui del passato e i fantasmi del presente.