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...I miei amici italiani sorridevano ogni volta che mi sentivano parlare di questo libro. "Napoli è troppo grande" dicevano, "troppo grande, troppo vecchia, troppo complessa perché tu possa comprenderla". Non ero d'accordo con loro. Ancora no. La maggior parte di loro non era mai stata nei bassi. Nessuno di loro aveva mai trascorso lì metà del tempo che vi avevo passato io. Altrimenti avrebbero saputo che la vita lì è molto semplice, semplice come la nascita e la morte e l'atto d'amore. Non ci sono misteri nei bassi, solo il mistero di come così tante persone sopravvivano con così poco. Camminate per le strade, di giorno e di notte, e vi renderete conto che è possibile assistere di persona ad ogni momento del ciclo della vita, dal concepimento all'ultimo respiro... ...I bambini di Napoli non hanno voce. Mi sono impegnato a dargliene una. Un bambino non ha ideologia politica, non ha nazionalità. Ha solo il diritto di vivere, il diritto di sperare. Se questi diritti gli vengono negati, si compie un crimine contro l'umanità, ed ogni uomo onesto deve alzare la voce contro di esso.