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Il diario abbraccia cinquant'anni di vicende personali e politiche, dalla restaurazione post napoleonica alla nascita del regno d'Italia, ma è lungi dall'essere un riassunto storico: la dedizione appassionata per Maria Teresa, regina succube e infelice, la delusione nei riguardi di Carlo Alberto re, gli intrighi di corte, i pochi amici sinceri e gli amari insuccessi dei figli danno vita ad un affresco singolare ed emozionante, forse unico, nel panorama letterario dell'epoca. Faustina ci conduce anche in giro per l'Europa, in Svizzera e in Francia particolarmente. È bella intelligente colta spiritosa. Ne fanno fede personaggi di gran nome che, incontrandola a Palazzo Reale o nei salotti della nobiltà torinese, ne ricercano la compagnia: Metternich e Champollion, Lamartine e Balzac, i viceré di Milano, Neipperg e la duchessa di Parma sono del numero... L'interpretazione perspicace degli avvenimenti piemontesi ed europei cui assiste, pur dall'esilio volontario di Nizza, ha l'amara riflessione che l'intelligenza delle donne è un potere in Francia, una disgrazia al di qua delle Alpi.