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L'autore, Edoardo Daneo, ha estratto dall'archivio ereditato dai suoi genitori duecento fotografie che ritraggono non solo loro e i rispettivi familiari, ma soprattutto eventi e panorami politici, militari e culturali nei quali essi furono coinvolti o comunque presenti da metà del XIX a metà del XX secolo. Fissati gli estremi di tale periodo, da un lato gli anni del passaggio dal dagherrotipo alla fotografia e dall'altro il 1965, anno di ritiro di suo padre Silvio dalla carriera diplomatica, ha ordinato le fotografie in sequenza cronologica (per quanto possibile), corredandole con didascalie e illustrando ciò che accadeva tra quegli anni con appunti, discorsi, e più di duecento lettere autografe tratte dallo stesso archivio. Ne è emersa una raccolta d'immagini che somiglia, per certi aspetti, alle quadrerie private inglesi che presentano i membri di una famiglia impegnata in viaggi, battute di caccia o incontri curiosi; grandi ritratti che meritano una spiegazione da parte dei proprietari e che sono chiamati "Conversation pieces".