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Ulisse, viaggiatore solitario, inquieto, la mente sempre rivolta a lidi da conquistare alla propria curiosità, una patria conficcata nel cuore insieme al ricordo di una donna, Penelope, e al desiderio di nuove partenze. Così l'antico racconto di Omero ritesse le sue trame senza tempo nella storia degli "Ulisse" di oggi, in un gioco sottilissimo e perverso di inizi e di fini, di incontri e lontananze, di sparpagliate tessere di mosaico e di spirali. L'intrigante metafora di un viaggio esistenziale... perché Penelope e Nausicaa e Calypso e le tante sirene sono certamente donne di carne ma anche spicchi diversi di un'anima in perenne ricerca.