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René Bazin (1853-1932) dell'Académie française (1903), autore di romanzi sulla Francia rurale e operaia, molti dei quali tradotti in italiano a riprova della fama, compie una decina di viaggi in Italia dal 1877 al 1927. Nel 1892 pubblica Sicile e nel 1894 Les Italiens d'aujourd'hui in cui evoca i soggiorni in Sicilia e nell'Italia del sud. Osservatore attento della realtà economica e sociale, è anche un romanziere guidato da una profonda spiritualità e dotato di genio pittorico. Della Sicilia, non regione, ma «paese», studia le produzioni, rileva le differenze tra le città, descrive i borghi ed evoca briganti e mafia, riti e tradizioni, carretti, marionette e contastorie quali documenti preziosi. Della Calabria scopre il bergamotto, gli antichi costumi e i riti delle feste di antica sacralità. Di Napoli rivela la miseria e la segreta malinconia, la solidarietà e la generosità, cerca il popolo nelle espressioni dialettali e lo riconosce nella grazia delle feste nei vicoli. In Sicilia e nell'Italia del sud, terre in cui splendono i colori, parlano le pietre e stupiscono le stelle, René Bazin scopre il senso di un'irripetibile felicità.