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«L'eziologia della sofferenza è nella vita priva di ogni sorta di avarizia e di accumulo perché - come dice un verso di Carducci - il poeta, o vulgo sciocco, un pitocco non è già... Il nostro poeta è dunque un uomo generoso. Come Benedetto Mallamaci, come suo padre. Consegna sé stesso a tutti noi lettori e fruitori di cose belle, buone, e profonde. Ma la generosità - la vera generosità - è un morire a sé stessi affinché tutti possiamo avere sovrabbondanza di vita. È per questo che lo ringraziamo.» (dalla Prefazione di Antonino Monorchio)