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«"Parole del Sud", ma anche dal Sud, parole d'amore e di rabbia, di rivendicazione e di promesse, di analisi e di progetti, parole di poesia che ripercorrono luoghi, situazioni, protagonisti di una regione che non è riuscita ad affermare la sua vocazione alla cultura, e non è riuscita a conservare intatta la natura, la bellezza di un luogo che a volte fa dire spontaneamente, a calabresi e non, è un paradiso... Piace, di Gangemi, la capacità di fare poesia civile nel mentre offre spaccati lirici o delinea situazioni addirittura di cronaca. Come ha dichiarato all'inizio usa la penna per giocare / oppure per combattere e lo fa con la disinvoltura di chi ha attraversato i dilemmi che da sempre la Calabria si trascina, pur avendo avuto, e Gangemi li cita, uomini come Costabile, La Cava, Seminara, Calogero.» (dalla Prefazione di Dante Maffia)