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"Una foglia di acero che cade, è cambiamento, cambiamento che dietro la tristezza riscopre un'incessante primavera. Nelle liriche, l'autrice non ricorre ad un periodare oscuro, ma trafigge con una semplicità naturale e spontanea, resa stilisticamente preziosa dal garbo e dalla freschezza innata. I suoi versi invitano a fermarsi di tanto in tanto, ad ammirare le bellezze e la maestosità della natura, ad annusare i fiori che crescono lungo quel cammino che è la vita. Descrizione tridimensionale che, in prospettiva si anima in cortometraggi, questa è la visione del suo scrivere. Scrivere - dice Annamaria - è per vivere ancora questo incantesimo reale, inesistente come il futuro, che diventerà il presente di ogni tempo". Dalla prefazione di Rosetta Neto Falcomatà.