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"Perduta la rotta si resta in balia dei venti, i quali soffiano per tutti, indistintamente. Orfani di certezze, dobbiamo continuare a camminare, sulla pietra, sulla sabbia, sul verde prato, sull'asfalto... è consentito anche nuotare, con coraggio, per non affogare. Ognuno è autorizzato a farlo, nessun muro potrà fermare il passo-progetto dell'uomo; nessuna barricata potrà mai impedire al pensiero di desiderare l'impossibile". In questo libro di vagabondaggi e viaggi, Francesco Idotta si confronta con la distrazione, la noia, la velocità e la fretta, i peggiori compagni quando si decide di visitare un luogo, fosse anche il giardino di casa. Ovunque è un altrove, se si osserva e si ascolta con pazienza. Per trovare, non occorre andare troppo lontano, anche se, a volte, è indispensabile mettere molti chilometri tra noi e il quotidiano.