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La Burliére: protetta dall'ombra dei cipressi, per 23 anni essa è rimasta chiusa e inviolata come una tomba. Quando il giovane Séraphin Monge, reduce dal primo conflitto mondiale, fa ritorno a quella vecchia dimora vi troverà ogni cosa intatta. Troverà l'orologio a pendolo fermo da tanti anni, il tavolo dove suo padre mangiava, la culla dove sua madre lo metteva a dormire. E troverà le macchie lasciate dai suoi familiari, trucidati in una strage di cui lui, che allora aveva tre settimane, è stato l'unico superstite. Dal momento del ritorno per Séraphin può esistere un solo obiettivo: scoprire cosa successe in quella notte lontana e assumere il ruolo di angelo punitore.