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Prigionieri di noi stessi è forse l'opera più significativa dell'intrigante produzione di Gündüz Vassaf che, a parere del premio Nobel Orhan Pamuk, è "lo spirito più libero della prosa turca". Equidistante fra saggistica e narrativa, il testo di Vassaf demolisce, con un rigoroso procedimento dialettico che evoca sia Socrate che Nietzsche, gli innumerevoli luoghi comuni su cui si fonda la nostra convivenza, smontando i miti della nostra presunta libertà. È un libro duro, ma non pessimista: lo spietato percorso di Vassaf non conduce all'inferno, cerca solo una libertà vera.