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Agenore Riccardi, ricco industriale, decide di lasciare la sua cospicua eredità a quattro persone a lui sconosciute che in comune con lui hanno solo il cognome. L'eredità, però, potrà essere conseguita solamente, dopo un anno di convivenza nella casa di famiglia del defunto. I rapporti tra gli eredi dovranno essere improntati all'amicizia e alla cordialità, non essendo consentite discussioni che travalichino i principi di una corretta dialettica e tantomeno litigi. La violazione di queste regole costituirà infrazione comporterà la perdita dell'eredità. Perché il defunto ha architettato tutto ciò? Riusciranno gli Agenore boys, una delle definizioni datesi dagli eredi, a conseguire il malloppo superando inevitabili passioni e conflitti? Questi alcuni degli interrogativi ai quali i lettori troveranno risposta.