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Il testo costituisce la prima edizione critica integrale in lingua italiana del "De Imperio Summarum Potestatum circa sacra" di Ugo Grozio, che, composto tra il 1614 e il 1617, vede la luce soltanto postumo nel 1647. Il trattato, particolarmente illuminante per la comprensione della complessa trama di ragioni etico politiche, giuridiche ed esegetiche in cui risulta costantemente articolato il pensiero groziano, consente altresì di coglierne la genesi sullo sfondo del duplice e intimo nesso tra il motivo teologico e quello politico. E ciò attraverso la testimonianza partecipe del pensatore che restituisce e interpreta, con l'intensità propria del vissuto umano, categorie antiche e fondamentali della tradizione politico-reigiosa occidentale, che si rivelano attualissime alla luce della problematica teologico-politica moderna. Nella tipica prospettiva dell'irenismo erasmiano e melantoniano, e all'interno di una tematica segnata dai profondi mutamenti determinati dalla Riforma, il volume ci introduce alle principali questioni teologico-giuridiche postesi alle soglie dell'assolutismo moderno. Lo spazio della sovranità, come luogo della concordia e del controllo delle tensioni e delle lacerazioni della compagine sociale, se da un lato appare realizzazione delle categorie di justitia e pietas, dall'altro si dilata trasferendosi e riverberandosi dall'interna armonia societaria all'intero Corpus Christianum.