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Nell'inverno del 1998, in occasione di alcuni lavori ferroviari, venne alla luce una serie straordinaria di strutture e di reperti che gli archeologi non hanno esitato ad attribuire all'antico porto etrusco, e poi romano, di Pisa. La scoperta ha avuto un'eco eccezionale, tanto che lo scavo è stato presto definito come "la Pompei del mare" in virtù della quantità e della qualità dei dati emersi. Il volume è un resoconto organico della campagna di scavo, della scoperta e della lettura dell'area in termini storici e ambientali, con la presentazione dei materiali rinvenuti, corredata da fotografie e da disegni tecnici. L'ultima sezione è dedicata al ritrovamento del relitto della nave di età ellenistica affondata di fronte al porto antico.