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La giustizia vista con gli occhi di un poeta. Una lotta costante tra cuore e cervello, il primo a dettare la sua sapienza, l'antica 'sapientia cordis'. Che tutto già sa e prevede: le colpe etiche degli incolpevoli, le riserve mentali degli innocenti, le attenuanti dei colpevoli. Il secondo a dettare norme. Compulsare codici, prevedere l'evoluzione delle dottrine, dal diritto naturale al diritto positivo al relativismo giuridico. Il tutto in poesia, in forma precisa e sapiente - avendo l'autore profondamente introiettato le più alte lezioni poetiche novecentesche - e riuscendo a riviverle come alimento per una poetica propria, originale e accattivante.