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Un giovane seminarista nell'Irlanda di oggi; un cantante rock sulla strada di Santiago de Compostela; un assicuratore gay in chat da Lisbona con un cuoco milanese; un professore universitario di letteratura greca sulle tracce di un amico tra Danzica e Berlino; una bibliotecaria che tenta di cancellare un passato di prostituzione. Sono alcuni dei protagonisti sulle strade dell'Europa nei racconti di passione di questo libro: potrebbero perdersi per sempre ma non lo fanno. Il loro tormento si intreccia simbolicamente con le "macchine", statue che rappresentano i momenti cruciali della Passione di Cristo portate in processione ancora oggi, dopo quasi tre secoli, nella città di Vercelli il venerdì Santo. È questa la cornice storica settecentesca dei racconti di Paolo Pomati, che vogliono provocare il lettore, anche riproducendo il linguaggio giovanile parlato di oggi: una città affollata di pellegrini e viandanti, osti e prostitute. "I personaggi di Paolo Pomati sanno nella paura. Ed è dalla forza di attraversarla che ottengono una duplice vittoria, sulla paura e su se stessi, lasciando improvvisamente soffiare qualcosa di antico, qualcosa di eterno, sulle loro vite distratte" (dalla presentazione di Laura Bosio).