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La storia di una grande famiglia di ebrei veneziani, quei Levi che, provenienti dal ghetto di Padova, si sono radicati nella città lagunare e nel giro di 150 anni si sono sparsi in tre continenti, lasciando ovunque tracce della loro ricchezza, del loro ingegno, della loro filantropia e della loro cultura. Tra questi Levi, in origine commercianti, banchieri e finanzieri, troviamo nel corso del tempo - in entrambi i sessi - scrittori, storici, musicisti, pittori, scultori, scienziati, matematici, poeti e rivoluzionari. Nel corso delle sue ricerche l'autrice ha scoperto infatti che personaggi di altissima levatura, come per esempio il fisico Giorgio Capon, il musicista e compositore Leone Sinigaglia, lo scrittore Alberto Moravia, i fratelli Rosselli e i pionieri delle teorie di Freud in Italia, Marco Levi Bianchini e Roberto Assagioli, hanno tutti un avo in comune, quel Mandolin da Padova, emigrato a Venezia poco prima del 1770 per sposare Rivkah Sciaky. Queste figure, così come molti dei discendenti, hanno conservato alcune caratteristiche fisiche e psicologiche dei loro antenati quali la tenacia, la tendenza al misticismo, alla depressione e all'obesità e... un pizzico di snobismo.