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Renate Lunzer colloca al centro della sua analisi il rapporto dialettico fra cultura italiana e cultura austriaca, offrendo al lettore un'affascinante serie di ritratti dei maggiori intellettuali giuliani del Novecento: sono gli "irredenti redenti", gli innamorati di un'Italia ideale che si scontrarono con le disillusioni della storia, divenendo tra i più importanti mediatori dell'eredità austriaca in Italia. Un coro a più voci, dall'irredentista Biagio Marin a Claudio Magris, grazie al quale l'Austria e il "mito" dell'Austria si sono introdotti nella coscienza culturale degli italiani.