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Bertrand Charlton, professore inglese trapiantato in Italia da molti anni, scompare all'improvviso in una nebbiosa mattina di aprile. Non lascia traccia, non sembra portare nulla con sé: il primo sospetto è che si sia tolto la vita. Docente universitario apprezzato ed amato dai suoi studenti, intellettuale sensibile, ironico, sempre disposto al dialogo, indifferente al successo accademico... Niente fa ipotizzare la necessità di una fuga: ma la sua scomparsa ha il potere di riunire gli allievi di oggi e di ieri, una collega mossa da un affetto profondo, un commissario "umanista", gli amici che hanno condiviso con lui il gioco delle bocce e qualche bottiglia di vino. Un coro variegato che, nel tentativo di ricostruire il mistero contingente, scopre come Bertrand abbia saputo celare con maestria segreti immensi. Nel frattempo vediamo scorrere sulle pagine le vicende degli ultimi cinquant'anni, viaggiamo tra l'Irlanda e Berlino, incontrando Shakespeare e i brigatisti, le Torri gemelle e Graham Greene, le fatiche del crescere e la necessità di tutelare la memoria. Gli autori sono riusciti a trasformare la fiction di una vicenda "privata" in un documento che tiene aperta la porta sulla storia recente, sui nostri giorni e, al tempo stesso, sulla possibilità di scelte personali coerenti e coraggiose.