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Virginia è una donna single con un lavoro tutto sommato appagante, un amante alquanto vago, forti legami di amicizia, una famiglia d'origine bizzarra e lontana (non solo geograficamente). Tutto, in Letti freddi, sembra comunque poter scorrere sui binari di una "piacevole insoddisfazione" grazie agli individualismi aperti, privi di pregiudizi, di chi ha scelto di vivere da solo ... Ma Giuliana Giani presto ribalta le carte in tavola: lo fa con un pizzico d'ironia e grande partecipazione. Ogni personaggio che Virginia ci introduce (le amiche del cuore Bea e Melania, l'artista incompreso Armando Ferri detto Van Gogh e il di lui cane Anarchia, che in un paio di snodi narrativi diventerà addirittura protagonista assoluto degli eventi) comincia a dar forma a un "suo" romanzo in cui le storie si intrecciano in maniera indissolubile, in una rete di legami sottili quanto tenaci, pieni di rispetto, di condivisione: speranze e desideri si alternano a dolori e tradimenti, trasformando la singolarità di ogni scelta in una nuova grande famiglia, nella quale i meschini, gli egoisti senza remissione, i rampanti e i bugiardi matricolati non troveranno posto.