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Dov'è Matera? - si domandò Luisa Levi, all'arrivo, nel settembre 1935, in città. La stazioncina, solitaria, si affacciava alla vasta e brulla campagna, solo qua e là punteggiata da presuntuosi palazzi del regime. "Dove sono i Sassi?" - si domanda spesso il viaggiatore che oggi approda in città, sotto la suggestione di una campagna pubblicitaria che ricorda una Matera famosa, ieri, perché vergogna nazionale, famosa, oggi, perché capitale europea della cultura 2019. Al centro sempre i Sassi, ieri all'attenzione di studiosi, oggi all'attenzione del curioso viaggiatore che vuol sapere di un mondo inimmaginabile, che Luisa vide dal vivo e, sorpresa, descrisse al fratello Carlo, confinato ad Aliano. Matera, oggi, è ancora una città inimmaginabile, tanto antica quanto nuova, da leggere, capire, fino ad amarla. Il viaggiatore, perciò, come Dante, ha bisogno del suo Virgilio, che, presolo per mano, lo metta dentro alle segrete cose; quindi, avviatolo per vichi e vicoletti, oltrepassata la soglia delle grotte che furono case, ne riveli ogni segno, testimonianza di una città sotterranea, sorprendente, "incredibile Pompei". Conversando, osservando angoli, pareti e anfratti, evocando, il racconto del nostro Virgilio, ricco di vita vissuta e di immagini, va tra malinconia e nostalgia, ammirazione e sofferenza. Alla riemersione al piano, non sassi negli occhi del viaggiatore, ma, nel cuore, l'amore di una diversa umanità che, caparbiamente, non volle arrendersi alla natura.