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Maria Antonietta è tornata di moda (forse lo è sempre stata) e recentemente rivive tra stampe e film. Per quanto figura storica essa è anche un mito, un piccolo mito della modernità, che ha avuto varie versioni, dalla consacrazione legittimista al romanzesco romantico, alle varie declinazioni novecentesche. In questo atto unico, il cui primo movente e occasione è l'abbozzo tragico di un giovane Leopardi, Donatella Donati ci presenta una persona, che a vari livelli fatica a trovare la propria identità, dapprima per il peso di riti e obblighi del ruolo, poi per il discredito del medesimo. In ogni caso una voce in cerca di una sintonia e destinata invece a una sorte "straniera" (in Francia, ma anche nei confronti di Maria Teresa), spaesata. L'approdo al silenzio, prima che alla morte, è un dato significativo.